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Pro Audio | Video | Light Coltivarte e il Suono Perfetto all’Orto Botanico: l’esperienza di Daniele Gratissi e il sistema Studiomaster V26

Coltivarte e il Suono Perfetto all’Orto Botanico: l’esperienza di Daniele Gratissi e il sistema Studiomaster V26

L'Orto Botanico di Roma è una splendida location situata alle pendici del Gianicolo, nell'antico parco di villa Corsini, un tempo residenza di Cristina di Svezia e che da molti anni ospita, tra le altre cose, la rassegna "Classica al Tramonto" con concerti che si tengono tradizionalmente nel mese di luglio.

L’esigenza primaria di una venue come questa è che il palco, le scenografie e la strumentazione tecnica sia il meno impattante possibile, cosa che vale ovviamente anche per l’impianto audio, una sfida che ha raccolto con passione e competenza Daniele Gratissi e il team di Coltivarte, protagonisti di un progetto che ha saputo coniugare rispetto per l’ambiente, qualità sonora e innovazione tecnologica.

“Con il team di Coltivarte ci siamo occupati della progettazione, installazione e gestione completa del sistema audio per il festival all’Orto Botanico di Roma,” racconta Daniele. “Abbiamo seguito il lavoro dalla fase di sopralluogo fino alla regia durante gli spettacoli, garantendo supporto tecnico continuo.”

La richiesta del cliente era chiara: ottenere una diffusione sonora di alta qualità e perfettamente omogenea in un ambiente naturale, complesso e ricco di vincoli come quello dell’Orto Botanico. “Le criticità maggiori sono state legate proprio alla conformazione del luogo: superficie non pavimentata, vegetazione fitta, vincoli architettonici e paesaggistici che ci hanno costretti a un lavoro molto attento nella scelta del posizionamento dei diffusori e nella taratura del sistema,” spiega Daniele.

La scelta del sistema audio è stata cruciale. “Avevamo la necessità di trovare un sistema compatto, con adeguata potenza, poco invasivo e che suonasse in maniera più equilibrata possibile,” prosegue Daniele. “La scelta del sistema Studiomaster è stata valutata sia in base alla resa sonora che alla compattezza e praticità d’uso.” La configurazione adottata prevedeva un impianto stereo con line array V26A, quattro sistemi per lato per il front PA, affiancati da subwoofer V26SA in configurazione cardioide centrale, per contenere le emissioni sul palco. “La compattezza dei cabinet ci ha permesso di integrarli con discrezione nella struttura del palco, rispettando l’estetica naturale del contesto.”

Il V26 è Array Attivo Coassiale dotato di 2 woofer per le medie frequenze da 6.5” e 8 driver da 1” per la parte medio alta, col vantaggio di avere dimensioni molto compatte (considerando che è un sistema amplificato) e un peso per modulo di appena di 8,5 Kg.

Anche la regia FOH è stata curata da Coltivarte, con una Midas M32 posizionata in zona centrale tra il pubblico, sotto una copertura leggera. “Il controllo remoto via tablet ci ha aiutato moltissimo nei momenti di soundcheck e durante gli spettacoli,” sottolinea Daniele. Il monitoraggio palco è stato affidato a wedge attive e compatte, con i sistemi SM11 DSP di Audiodesign Pro, scelti per la loro affidabilità e posizionati strategicamente per evitare ritorni e garantire una buona intelligibilità. “Il rider tecnico è stato adattato agli artisti ospiti, cercando sempre di mantenere un equilibrio tra esigenze tecniche e vincoli di location.”

Ma quali sono i punti di forza di questo sistema? Daniele non ha dubbi: “Il sistema si è dimostrato versatile, affidabile e facile da gestire. Il controllo remoto Rj45 è un valore aggiunto. Il suono è molto definito anche a volumi contenuti, ci ha stupito e sorpreso la grande dinamica dei diffusori, un requisito fondamentale per la musica classica in una location come questa. Inoltre, la rapida installazione e la possibilità di ottimizzare la copertura ci hanno permesso di lavorare con precisione anche in condizioni non standard. È un sistema che fa il suo dovere in modo concreto, senza fronzoli ma con ottimi risultati.”

I feedback non sono mancati, sia dal pubblico che dagli artisti. “Abbiamo ricevuto ottimi riscontri sia dal pubblico che dagli artisti. Alcuni musicisti ci hanno fatto i complimenti per la qualità e la risposta sonora e per la ‘naturalezza’ del suono in sala.” Anche il cliente, IUC - Istituzione Universitaria dei Concerti alla Sapienza, ha espresso grande soddisfazione, apprezzando non solo la qualità del suono ma anche la discrezione estetica dell’impianto, perfettamente integrato nel contesto naturale dell’Orto Botanico.

Quest’anno, la manifestazione ha aperto le porte anche a generi diversi dalla sola musica classica, come musica sperimentale, jazz e musica elettronica, dimostrando che con la giusta tecnologia e la professionalità di chi la gestisce, ogni sfida può trasformarsi in un successo.

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